Ospedale di Cona

11.03.2010 07:33

 General Scandal Hospital

 

Sono passati vent’anni da quando Papa Giovanni Paolo II posò la prima pietra nella valle “ Della Morte” e da allora i ferraresi attendono l’apertura del nuovo ospedale.

 Scelte sbagliate, incapacità tecniche, errori di gestione, procedure d’appalto illegittime (leasing), promesse mancate da Inail e Regione Emilia Romagna, hanno fatto di Cona il più grande scandalo della sanità nazionale.

 Nel 2002 l’assessore regionale alla sanità Bissoni, l’ex sindaco Gaetano Sateriale ed il suo vice Tiziano Tagliani, in assenza di risorse finanziarie adeguate, decidevano l’affossamento del Sant’Anna ed il raddoppio di Cona.

 L’autorità per la vigilanza dei lavori pubblici, con delibera del 4.12.2002, sanciva l’estemporaneità e l’illegittimità della procedura di leasing, scelta dall’azienda ospedaliera e sostenuta dal Comune, per l’affidamento dei lavori.

 Il nuovo ospedale di Cona doveva accogliere il primo malato entro il 2003, impegno assunto dall’ex sindaco Gaetano Sateriale in Consiglio comunale nel 2000!

 Nel 2003 il sindaco Gaetano Sateriale affermava che “è obiettivo del Comune”, condiviso dalla Regione e dall’Azienda ospedaliera, fare tutto il possibile per completare l’ospedale entro il 2004 e che la scelta del global service “va nella direzione” di rendere possibili questi tempi.

 A pochi giorni dalle elezioni del 2004, con l’ennesimo colpo di teatro, l’ex sindaco Gaetano Sateriale annunciava l’apertura di Cona 1 entro il 2005 ed il completamento di Cona 2 entro il 2007. Ma il cantiere si trovava ancora al punto in cui l’avevano lasciato Giovanni Donigaglia e la Coopcostruttori, dopo il leasing stroncato dall’Authority dei lavori pubblici e dopo ben due anni impiegati per indire una regolare gara d’appalto.

  Il cantiere è stato successivamente affidato al raggruppamento di imprese capitanato dal Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, facente parte della Lega delle Cooperative, autore dell’unica offerta esaminata dalla commissione di gara. Fanno parte del raggruppamento di imprese, oggetto di indagine, diverse aziende ferraresi.

 Successivamente all’affidamento si sono verificati incrementi di spesa derivanti dall’adeguamento sismico delle strutture e da altre varianti, di cui non è ancora noto l’esito economico.

 L’importo finale dell’investimento complessivo non è noto, viabilità e metropolitana di superficie sono in alto mare, così come non è certa la data di ingresso del primo malato

Fino ad oggi sono stati spesi 500.000 euro...