Il Palazzo degli Specchi

05.05.2010 09:04

 

Per il sindaco Sateriale, il 2009 è l’Anno della Bicicletta (oltre che quello di fine mandato). Per i ferraresi comuni, la ricorrenza principale e sicuramente curiosa è rappresentata dal 20° anniversario del Palazzo degli Specchi. Non sono previste — al momento — celebrazioni ufficiali, anche se le sorti del centro direzionale di via Beethoven tornano ciclicamente all’attenzione dell’opinione pubblica.

A questo proposito, basta un rapido tour su Internet per vedere come soprattutto i più giovani si interroghino sull’origine del palazzo e sui suoi ‘misteri’: "Fra le leggende, magari vere, c’erano quelle secondo cui lì sì facevano incontri clandestini di boxe — scrive ‘Slash’ —, e si giravano film pornografici. Ricordo anche che un ragazzo era andato in coma, cadendo da una delle cupole di plastica simil-vetro". Ed ecco parlare ‘Falci’: "Quando ero piccolo mia mamma mi diceva che dovevano essere uffici per l’Usl...". Immediata la replica di ‘Forest’: "Quando eri piccolo?? “Maial…moh quanti anni è che c’è ???".

Vent’anni, appunto. Risale al 22 giugno 1989 il primo articolo — titolo ‘Buio oltre gli Specchi’ — in cui proprio il nostro giornale dava notizia della conclusione dei lavori ma soprattutto dell’imminente avvio del trasferimento in via Beethoven di uffici pubblici, tra cui anche interi settori del Comune. Poche settimane più tardi, da un dossier della Criminalpol emerse il quadro dei legami tra i costruttori catanesi Finocchiaro e Graci, promotori della Società Estensi che aveva avviato il progetto nella nostra città, e la criminalità mafiosa. "Il palazzo venne sequestrato per mafia, e reso inagibile per un numero spropositato di anni — scrive ‘Doom’ sul forum —; poco tempo fa, fu venduto in parte per 2 euro".

Il tempo intreccia i sentieri della memoria. A riannodarli, però, ci pensano due studenti della facoltà di Architettura veneziana di Ca’ Foscari, Davide Labrosciano e Alessandro Cristofori; in queste settimane, stanno lavorando alla tesi finale del corso di 'Politiche del Territorio', e come caso emblematico hanno scelto il Palazzo degli Specchi. Armati di videocamera e tanta pazienza, stanno ricostruendo la storia attraverso i giornali, le testimonianze di numerosi protagonisti di questi due decenni, analizzando fra l’altro l’impatto sociale che il centro direzionale, completato e mai utilizzato, ha determinato comunque nella collettività.
Sul fronte istituzionale e urbanistico, invece, le... celebrazioni del Ventennale non prevedono quest’anno alcun intervento materiale per il recupero del gigantesco complesso.

A dicembre 2009 è stato approvato in Consiglio comunale il ‘masterplan’ messo a punto dalle società di architettura Politecnica (Modena) e Behnisch Architechten (Stoccarda); un pool di esperti che ipotizzano la realizzazione al Palazzo degli Specchi di appartamenti, uffici e ‘giardini pensili’; la demolizione dell’attuale complesso sportivo per fare spazio ad un grande giardino pubblico; quasi 11 mila metri quadrati di negozi e ben 17 mila di parcheggio interrato. Ma considerando i tempi della progettazione esecutiva, quelli burocratici ed il reperimento dei capitali, prima che l’opera possa entrare nel vivo e realizzata, passeranno ragionevolmente dai cinque agli otto anni...

 E pensare che quando il Centro Direzionale Pubblico (questo il nome presto sostituito da quello più evocativo di Palazzo degli Specchi) approdò per la prima volta in Consiglio comunale, nell’estate del 1985, l’iter della pratica fu rapidissimo. Dall’affissione all’albo pretorio al rilascio dei primi permessi edilizi, passarono poco più di venti giorni. Un’efficienza amministrativa che, in questo caso, nessuno però sembra rimpiangere. Perché l’etichetta che oggi bolla il Palazzo degli Specchi, tornando a Internet e ad uno dei siti più noti (l’enciclopedia libera Wikipedia) è tutt’altro che un vanto per Ferrara: "Enorme complesso edilizio in stato di abbandono".

 

Veduta dall'alto